25 marzo 2013
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CRISI CIPRO – LA VIEW DI ARCA SGR
Negli ultimi anni l’economia cipriota ha registrato un boom di afflussi di capitali nel proprio
sistema bancario, grazie ad un regime di tassazione particolarmente favorevole che ha fatto del paese il classico “paradiso fiscale” per capitali esteri provenienti soprattutto dalla Russia e dalla Grecia . Il settore creditizio del paese è cresciuto pertanto a ritmi significativi, fino a rappresentare, come dimensione, oltre l’800% del PIL del paese. Il sistema bancario cipriota è entrato in profonda crisi soprattutto a causa della forte
rappresentata sia da titoli di stato sia da crediti verso il settore privato. Il fabbisogno di capitale delle banche cipriote era tale da non rendere ipotizzabile un salvataggio domestico a carico del bilancio pubblico: data la sproporzione tra il deficit di capitale delle banche e la dimensione del PIL del paese, questa soluzione avrebbe comportato un incremento non sostenibile del debito pubblico. Di qui la necessità di organizzare un piano di salvataggio su base europea ed internazionale.
Le autorità europee e Il Fondo Monetario Internazionale hanno disegnato un piano di salvataggio in modo che il nuovo debito di Cipro nei confronti dell’EU e del FMI fosse sostenibile. Sulla base di queste valutazioni, il pacchetto di finanziamento messo a disposizione è di € 10 miliardi circa. E’ stato chiesto alle autorità cipriote di contribuire al piano in misura significativa. Il contributo nazionale proverrà principalmente da un prelievo straordinario sui depositi bancari di importo superiore a € 100.000.
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Se, come sembra, il piano di salvataggio verrà concretizzato, Cipro eviterà una crisi bancaria incontrollata ed un default disordinato del debito sovrano. Si allontana significativamente, inoltre, la prospettiva di un’uscita dall’euro del paese. La situazione rimane tuttavia critica. Anche ipotizzando un esito favorevole del processo negoziale ancora in corso, rimane una significativa incertezza:
• sul comportamento dei risparmiatori domestici ed esteri che detengono attivi presso le
banche cipriote quando i vincoli al movimento dei capitali verranno rimossi;
• sulla dimensione dell’impatto recessivo che la crisi avrà sull’economia del paese e sulle
capacità di Cipro di cambiare radicalmente il modello di sviluppo economico, finora fortemente incentrato sul settore finanziario.
Nei portafogli dei Fondi Comuni Arca e del Fondo Pensione Aperto Arca Previdenza non vi sono, e non vi sono stati negli ultimi mesi, investimenti in titoli ciprioti, né azionari né obbligazionari. Nel mese di ottobre del 2012, anticipando una possibile escalation della crisi, sono state liquidate alcune posizioni marginali di titoli di stato ciprioti, presenti nei portafogli di alcuni fondi Arca Cedola. Tali vendite non hanno avuto e non avranno alcun impatto negativo sull’importo delle cedole prospettate.
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